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Modalità di adesione di soggetti fiscalmente a carico al fondo pensione

Modalità di adesione di soggetti fiscalmente a carico al fondo pensione

Modalità di adesione di soggetti fiscalmente a carico al fondo pensione

I fondi pensione offrono l’opportunità di adesione anche per i soggetti fiscalmente a carico degli aderenti e dei beneficiari iscritti al Fondo. Si tratta di un aspetto particolarmente interessante, in quanto l’adesione a un fondo consente al lavoratore di costruire non solo il proprio futuro pensionistico, ma anche quello delle persone care. 

In questo articolo vedremo chi sono, nel concreto, i soggetti considerati fiscalmente a carico e per i quali si può effettuare l’iscrizione al fondo, come avviene l’adesione, cosa succede al familiare iscritto che smette di essere fiscalmente a carico e cosa accade al limite di deducibilità fiscale dei contributi al fondo pensione in questi casi.

Infine, analizzeremo i vantaggi di iscrivere un figlio al fondo pensione fin dall’infanzia.

I soggetti fiscalmente a carico possono aderire al fondo pensione?

La risposta a questa domanda è: sì. I fondi pensione offrono a chiunque aderisca, infatti, la possibilità di iscrivere i soggetti fiscalmente a carico (figli, coniuge, ecc.).

Si tratta di un diritto molto importante e finanziariamente interessante, perché consente a persone minorenni o maggiorenni, che non lavorano, di accedere al fondo pensione negoziale a cui è iscritto il familiare che li ha a carico, beneficiando delle opportunità che esso offre.

I fondi pensione negoziali, infatti, sono enti senza scopo di lucro, che operano nell’esclusivo interesse degli aderenti. Di conseguenza, l’adesione rappresenta un’opzione molto interessante dal punto di vista dei costi. 

Dunque, si consiglia a chi è iscritto a un fondo pensione di fare le opportune valutazioni circa la convenienza di iscrivere allo stesso anche i soggetti fiscalmente a carico.

Chi sono i soggetti fiscalmente a carico?

Prima di analizzare i dettagli di questa opportunità, però, rispondiamo a questo quesito, identificando chi sono i soggetti fiscalmente a carico che possono essere iscritti al proprio fondo pensione. Per farlo, dovremo fare riferimento alla normativa tributaria vigente in Italia

Nel dettaglio, possono essere considerati familiari a carico:

  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  • i figli (compresi i figli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito.

Questi familiari possono anche non convivere o, addirittura, risiedere all’estero.

Anche i seguenti altri familiari possono essere considerati a carico:

  • coniuge legalmente ed effettivamente separato;
  • discendenti dei figli;
  • genitori (compresi i genitori naturali e quelli adottivi);
  • generi e nuore;
  • suocero e suocera;
  • fratelli e sorelle (anche unilaterali, quelli cioè con cui si condivide uno solo dei genitori);
  • nonni e nonne (compresi quelli naturali).

Ma il rapporto di parentela non basta. Infatti un soggetto è da considerarsi fiscalmente a carico di un suo familiare quando dispone di un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Solo per i figli di età non superiore a 24 anni, dal 1° gennaio 2019, questo limite è aumentato a 4.000,00 euro.

Detto questo, vediamo come funziona l’adesione per i soggetti fiscalmente a carico.

Come aderiscono i soggetti fiscalmente a carico?

L’adesione al Fondo dei soggetti fiscalmente a carico può avvenire contestualmente all’adesione del lavoratore, ovvero in un momento successivo a condizione che sia ancora iscritto al Fondo.

È sempre possibile scegliere di aderire, in qualsiasi momento.

Per l’iscrizione al Fondo Telemaco di un soggetto fiscalmente a carico, occorre inviare al Fondo il “Modulo di adesione soggetti fiscalmente a carico dell’aderente o del beneficiario iscritto al Fondo” reperibile sul sito www.fondotelemaco.it, debitamente compilato in tutte le sue parti.

La richiesta di adesione deve essere firmata sia dall’associato a Telemaco, sia dal soggetto fiscalmente a carico. Se, però, si tratta di un minore o di persona adulta sottoposta a tutela, il modulo deve essere sottoscritto da un genitore o dal tutore.

Per quanto concerne gli importi dei contributi e la frequenza dei versamenti, Telemaco stabilisce nel proprio regolamento che:

  • possono essere effettuati dall’iscritto principale o, nei casi consentiti dal Regolamento, dallo stesso soggetto fiscalmente a carico;
  • sono liberamente stabiliti all’atto dei versamenti stessi (con importo minimo pari a 100 euro per singolo versamento).

L’iscritto principale deve comunicare al Fondo ogni versamento effettuato a favore della persona a carico, accedendo alla propria Area Riservata Aderenti e indicando la data e l’importo del versamento nella sezione “versamento fiscalmente a carico”

La comunicazione è fondamentale affinché si possa attribuire il versamento alla persona indicata e procedere con l’investimento delle somme sulla sua posizione individuale.

Si ricorda, infine, che l’iscrizione dei soggetti fiscalmente a carico non comporta alcun obbligo contributivo aggiuntivo a carico del datore di lavoro.

Cosa succede in caso di perdita della qualifica di soggetto fiscalmente a carico?

Dal momento che la qualifica di persona fiscalmente a carico dipende da un limite reddituale, può accadere a un certo punto che il soggetto in questione, per qualsiasi motivo che porti il suo reddito a superare quella soglia, non risulti più essere a carico del lavoratore aderente al fondo pensione.

In questo caso, l’iscritto principale che aveva il soggetto in questione a carico deve darne tempestiva comunicazione al fondo pensione e non potrà più effettuare versamenti contributivi in favore dell’interessato.

Il familiare non più a carico, se maggiorenne e capace di agire (in possesso, cioè, della capacità giuridica di prendere decisioni per se stesso), ha la facoltà di: 

  • continuare ad accrescere la propria posizione individuale fino a quel momento accumulata, versando autonomamente i contributi volontari;
  • mantenere la posizione individuale anche in assenza di ulteriore contribuzione;
  • trasferire il montante accumulato ad altro fondo di propria scelta.

Può inoltre accadere, invece, che sia l’aderente/beneficiario cui è fiscalmente a carico il soggetto interessato a perdere i requisiti di partecipazione al fondo conservando o meno la propria posizione individuale presso il Fondo. In ogni caso potrà continuare a versare contributi in favore del soggetto fiscalmente a carico.

Infine, nel caso di premorienza dell’aderente/beneficiario cui è fiscalmente a carico il soggetto interessato, o di richiesta da parte dello stesso della prestazione pensionistica complementare, la persona a carico può mantenere presso il fondo la propria posizione

individuale.

Quale limite di deducibilità esiste per i contributi versati a favore di un familiare a carico?

Quando si sceglie di iscrivere al fondo pensione un familiare fiscalmente a carico, diventa importante chiarire la questione legata alla deduzione fiscale dei contributi versati.

I contributi versati al fondo possono infatti essere dedotti annualmente fino al limite massimo di 5.164,57 euro. Per determinare l’importo effettivamente deducibile, si prendono in considerazione: 

  • i contributi versati dal lavoratore;
  • i contributi aggiuntivi del datore di lavoro; 
  • i contributi versati autonomamente al fondo (versamenti volontari);
  • i contributi eventualmente versati in favore di un familiare fiscalmente a carico.

Dunque, in caso di adesione al fondo pensione di soggetti fiscalmente a carico, la soglia di deduzione resta per l’iscritto principale pari a 5.164,57 euro e non viene innalzata.

Inoltre, occorre ricordare che si può fruire della deducibilità di questi contributi al 50 o al 100%, a seconda del carico familiare in dichiarazione. In sostanza, se il lavoratore ha il familiare completamente a carico, potrà dedurre il 100% dei contributi versati, mentre se il carico è al 50%, si dimezzerà anche la deduzione.

Cosa accade però se il totale dei contributi annuali deducibili supera la soglia di legge?

L’iscritto principale deve provvedere a comunicare annualmente al fondo pensione l’importo non dedotto, indicando a chi fanno capo (se al lavoratore stesso o al familiare a carico o a entrambi e in quale misura). Il fondo ne terrà nota fino al momento della prestazione, al momento cioè in cui inizierà a erogare la pensione integrativa. 

La somma degli importi non dedotti in dichiarazione nel corso degli anni verrà esclusa dal computo delle tasse applicate alla pensione integrativa; di fatto, essi non saranno imponibili e offriranno comunque un risparmio fiscale.

I vantaggi dell’adesione fin dall’infanzia

Infine, è opportuno ricordare che l’adesione in giovane, giovanissima età, addirittura fin dall’infanzia, effettuata dai genitori per i propri figli, rappresenta un’ottima soluzione al fine di ottenere il massimo dalla previdenza complementare

Aderire a un fondo pensione quanto prima offre infatti la possibilità di contare su un orizzonte temporale molto lungo per la fase in cui si accumulano contributi sulla posizione individuale.

Scegliere di iscrivere un figlio al proprio fondo pensione consente di dare a quest’ultimo più tempo per l’accumulo, rendimenti tendenzialmente maggiori e versamenti ridotti. Una questione su cui ragionare attentamente per progettare un futuro sereno non solo per sé, ma anche per i propri cari.

Per approfondire, consulta il nostro Regolamento per l’adesione dei soggetti fiscalmente a carico dei lavoratori associati

Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari – prima dell’adesione leggere la Parte I ‘Le informazioni chiave per l’aderente’ e l’Appendice ‘Informativa sulla sostenibilità’, della Nota informativa”.

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